Genere: young adult
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 517
Ladri di sogni è stato pubblicato poco tempo fa qui in Italia (il 30 novembre) e non appena è uscito mi sono fiondata in libreria perché morivo dalla voglia di leggerlo. Ultimamente sto cercando di allontanarmi dai Young Adult, perché è un genere che, pur essendo un ottimo passatempo, non mi colpisce e non mi trasporta come prima. Tuttavia avevo un buon ricordo di Raven boys e quindi ho pensato bene di leggere anche il secondo libro di questa trilogia.
La prima osservazione che mi viene da fare è che Ladri di sogni (come anche Raven boys) è diverso dagli altri YA. Non so dire se questa sia solo una mia impressione o se sia una verità oggettiva. Fatto sta che questi due libri hanno qualcosa in più che altri YA che ho letto non hanno. La storia non risulta essere monotona, ma è sempre una novità. Personalmente sono accadute pochissime cose che mi aspettavo e questo è sempre positivo. La componente amorosa, anche se presente non è pedante, e questa è un’ulteriore cosa che adoro. Non sono una fan dei libri YA che ruotano SOLO attorno all’amore e al vero amore. Preferisco quando i personaggi riescono ad essere indipendenti (specie se sono le ragazze).
Come per ogni altra saga, trovo veramente piacevole il tornare in un posto che ormai si conosce e rincontrare dei personaggi con i quali abbiamo già vissuto delle avventura. Questa cosa non cambia con Ladri di sogni in cui la trama si sviluppa seguendo dei nuovi percorsi. Il libro si legge facilmente, lo stile è sintetico e immette il lettore dentro la vicenda. Troviamo continuamente degli eventi inaspettati e che aumentano la nostra curiosità, anche se alcune volte abbiamo delle situazioni poco realistiche.
Nonostante gli aspetti positivi questo libro mi è piaciuto meno del primo. Non riesco onestamente a capire esattamente quale sia il motivo, penso si tratti piuttosto della coesistenza di più fattori, a me non graditi, che hanno collaborato per impedirmi di godermi a pieno il libro. Il primo tra questi è il fatto che, per alcuni elementi, appare chiaro che la storia è rivolta ad un pubblico di adolescenti e ci sono delle scene in cui questo è troppo palesato. La prima che mi viene in mente sono le gare di automobili. Leggendo questa parte ho avuto l’impressione che Meggie Stiefvater volesse far colpo sul suo giovane pubblico andando sul sicuro, presentando quindi una situazione “figa” a cui tutti i giovani (tranne poche eccezioni) voglio assistere. Allo stesso modo non mi ha convinto troppo il fatto che i protagonisti siano dei ragazzi ricchissimi, mi ricorda troppo Gossip Girl e non è il tipo di ambiente che mi piace per i libri che leggo (o i telefilm che guardo).
In definitiva si tratta di uno young adult ben fatto anche se è palese il pubblico a cui si rivolge. La trama ha dei risvolti inaspettati e non risulta essere monotona: il primo libro era principalmente su Blue, questo invece ruota principalmente attorno a Rona (immagino che questa sarà una struttura che verrà mantenuta anche per i libri seguenti e che quindi ci porterà a conoscere bene tutti i personaggi che sono stati presentati nel primo libro).
voto: 6.7
P.S. I diritti per una possibile trasposizione cinematografica sono stati acquistati dalla New Line Cinema, anche se al momento non ci sono novità per quanto riguarda l’effettiva realizzazione del film o il possibile cast.