Genere: romanzo Anno di pubblicazione: 1813
È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.
Orgoglio e pregiudizio è un classico e come tale ha sempre attirato la mia attenzione. Mi incuriosisce leggere dei romanzi che hanno formato la letteratura e dopo qualche esitazione ho deciso di leggerlo (comprandolo per Kindle). Devo ammettere che questo romanzo è stata una bella sorpresa, non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuto così tanto e me ne sono appassionata piano piano. All’inizio non ero troppo interessata alle vicende delle sorelle Bennet, ma dopo qualche capitolo mi sono resa conto che le vicende mi stavano prendendo più di quanto pensassi (ed è stata una sorpresa piacevole).
Il romanzo si concentra sulla famiglia Bennet e sulle cinque figli, due delle quali sono in età da marito. La prima preoccupazione della signora Bennet è appunto quella di ammogliare le sue figlie e il romanzo si apre con un’occasione ben ghiotta, perchè vicino a loro si è trasferito il signor Bingley. Subito cominciano gli intrecci tra i vari personaggi di cui, con ogni dialogo, vengono definiti benissimo il carattere e il comportamento.
Parlando di personaggi non si può non parlare di Elizabeth che è estremamente affascinante e moderno. Il suo carattere è forte e in alcune occasioni il suo comportamento può sembrare anche sfacciato. Non si tira mai indietro quando deve dire qualcosa che la infastidisce e questa sincerità rende ancora più forte il suo comportamento. Tale atteggiamento risulta avere la sua maggiore dimostrazione nel dialogo finale con Lady Catherine in cui non si preoccupa in nessun modo di poter offendere una persona importante come la signora con cui sta parlando. Questo naturalmente, aumenta in maniera indefinita la stima che ho nei suoi confronti.
Anche le altre sorelle della famiglia Bennet sono interessanti. Benché l’attenzione si concentri principalmente su Elizabeth e Jane, abbiamo una descrizione molto buona delle altre figlie. Jane risulta essere la persona più buona del mondo, è un personaggio bellissimo, anche se forse troppo romanzato per il semplice fatto che la sua fede negli altri non si esaurisce mai, non importa quante volte venga delusa. L’altra sorella che ci viene presentata bene è Lydia che risulta avere fin dalle prime pagine un carattere molto antipatico, anche in questo caso il suo carattere viene accentuato nella seconda metà del libro, quando la sua fuga romantica e il suo matrimonio, non approvato dalla famiglia, tirano fuori il peggio del suo carattere. Lydia risulta essere estremamente egoista e sfacciata e penso di poter dire senza difficoltà che sia uno dei personaggi più odiosi del libro.
Il libro è scritto benissimo e il modo in cui sono trattati alcuni punti è stupendo. I personaggi sono caratterizzati bene e le vicende, pur essendo ben intrecciate, risultano chiare. Parte della bellezza di questo romanzo penso risieda nel fatto che ci si lascia affascinare dall’amore idillico dell’Ottocento, ci si circonda di persone, di modi di fare che son ben lontani dai comportamenti che si tengo al giorno d’oggi. Sono fermamente convinta che questo sia un libro che tutti dovrebbero leggere, indipendentemente che si tratti di un genere che piace oppure no.
Voto: 9.5
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