IL RICHIAMO DELLA FORESTA – Jack London

Genere: romanzo, avventura

Pagine: 115

Anno di pubblicazione: 1903

Il richiamo della foresta è considerato come uno dei romanzi più belli e famosi di Jack London (1876 – 1916) e dopo averlo letto non posso non capirne il perchè. Il romanzo risulta subito innovativo per il fatto che la storia viene narrata dal punto di vista di Buck, un cane meticcio che viene portato via dalla sua bella casa nel sud degli Stati Uniti e viene poi venduto per far parte di una muta di cani per fare delle spedizioni in Alaska.

Come detto prima l’elemento nuovo e curioso è il fatto che la storia venga narrata in prima persona da un cane, naturalmente l’analisi della realtà che accompagna il nostro protagonista è più efficiente e precisa di quella che un cane potrebbe fare, ma è comunque molto interessante. Le vicende che accompagnano Buck durante il romanzo sono tante e dipingono una realtà molto diversa da quella in cui lui è cresciuto. Presto impara la legge del bastone e della zanna e riesce a diventare il capo branco.

Il titolo del romanzo parla effettivamente del richiamo della foresta che attira Buck sempre di più. La descrizione di come gli istinti primordiali comincino a farsi strada nel cane e di come lui fosse un discendente di cani che moltissimo tempo prima avevano vissuto nelle foresta è davvero affascinante. Ci sono alcuni passi che sono scritti veramente benissimo e riescono a rendere bene l’idea di familiarità che Buck riesce a sentire quando si trova in questo territorio completamente selvaggio.

Sinceramente non so che altro aggiungere se non che ne vale davvero la pena di leggerlo, anche perchè è un libro molto breve e alcuni dei passaggi che ci sono risultano veramente profondi e affascinanti.

“E non solo imparò per propria esperienza, ma si risvegliarono in lui gli istinti da molto tempo sospiti. Le generazioni domestiche scomparivano via via dal suo ricordo. In modo confuso egli riandava con la memoria alla gioventù del mondo, ai tempi in cui i cani selvaggi si riunivano in branchi nelle foreste primordiali e uccidevano la loro preda facendo scorrerie. Non fu faticoso per lui imparare a combattere lacerando e azzannando al modo dei lupi, perchè così avevano combattuto i suoi avi dimenticati. Essi ravvivavano in lui ‘antica vita, e le antiche astuzie da loro lasciate in eredità all’esistenza erano le sue stesse astuzie.”

Immagine

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...