IL SIMBOLO PERDUTO – Dan Brown

Non c’è due senza tre e dopo parecchi giorni (causa esami), sono riuscita a finire “Il simbolo perduto”. Leggendo anche questa fatica di Dan Brown non posso a fare a meno di dire che mi piacciono veramente tanto gli argomenti che usa per i suoi thriller: gli Illuminati,i Templari, la Massoneria. Sono tutti argomenti caratterizzati da un’alone di mistero che incuriosisce sempre.

Essendo il terzo libro di Brown che leggo, ho potuto osservare meglio che il fatto di avere capitoli molto brevi e che si concentrano su personaggi diversi (in maniera alternata) può risultare un p’ò confusionario. Il capitolo in cui si ritorna alla vicenda di uno dei personaggi è preceduto una specie di mini riassunto su quello che è successo prima, il che può essere un p’ò noioso per chi legge il libro tutto d’un fiato (ma questa volta dato che la mia lettura è stata molto frammentata ho trovato questa “tecnica” molto utile).

Devo ora soffermarmi su uno degli argomenti che viene affrontato dal romanzo: la capacità della mente umana di modificare il mondo fisico. Questa idea è molto New Age, e dato che queste idee non sono credibili (scientificamente parlando) questa poca credibilità rischiare di estendersi a tutto il romanzo, portando il lettore a pensare che sta leggendo una cavolata. Tuttavia è importante notare come l’argomento pur essendo centrale non venga presentato troppo nel romanzo e alla fine, quando ne viene data la spiegazione, questa risulta plausibile, Un elemento che porta anche il lettore ad approcciarsi a questo argomento in maniera molto critica è il fatto che nei confronti di queste idee tipiche del New Age ci sia un atteggiamento molto scettico.

Anche in questo caso (come in Angeli e Demoni e Il codice da Vinci) gli intrecci e i misteri sono davvero molto avvincenti, in questo caso Brown non porta fuori pista come nei romanzi precedenti, è quindi possibile riuscire a capire a capire un elemento centrale nello svolgimento della storia.

Infine posso solo dire che anche questo thriller mi è piaciuto veramente tanto, anche se l’ho trovato un p’ò più lento degli altri due (ma forse questa è solo stata una mia impressione). Non vedo l’ora di mettere le mani su Inferno.

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xoxo

G.

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